Otranto - Accessalento2015

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Cultura e storia
Per importanza storica, per posizione e per testimonianze artistiche e culturali, Otranto è una delle principali città italiane. Posta su una insenatura dell’Adriatico, all’inizio dell’omonimo Canale d’O., è la località più orientale della penisola italiana (punta Palacìa), distante circa 70 km dalla dirimpettaia costa balcanica. Non è raro scorgere, infatti, nelle giornate limpide, le montagne dell’Albania.

La città trae il suo nome da Hydruntum, nome latino del finche un tempo la attraversava e di cui resta traccia nell’ampio alveo presente sul suo territorio. Oggi è una ridente cittadina turistica e balneare di poco più di 5.000 abitanti, ma fin dall’antichità fu molto più grande e importante sottostante, quale porto romano e bizantino. Nel Medioevo una leggenda locale, essa fu capoluogo del dominio bizantino in Puglia, quando, con l’appellativo di Terra d’Otranto, tale denominazione è durata fino al secolo scorso. L’episodio più drammatico della sua storia risale al 1480, quando venne assalita e distrutta dalla flotta turca di Maometto II, guidata da Achmed Pashà, intervenuto quale alleato di Venezia nella lotta contro Gli Aragonesi. Grande fu, in quella occasione, la resistenza opposta dalla sua gente che, priva di aiuti da Napoli, sotto la guida del vescovo Pendinelli, resistette eroicamente per 15 giorni, prima nel Duomo, poi sul colle della Minerva, in difesa della città e delle fede cristiana.

Le ossa degli 800 Santi Martiri sono conservate nel Duomo in due teche poste alle spalle dell’altare maggiore. L’episodio viene storicamente dai celebrato come uno dei momenti più significativi della difesa dell’Italia e dell’Europa cristiana contro la conquista musulmana nel Medioevo.Da non perdere la visita della Cattedrale: fondata nel 1080, fu in parte rifatta dopo il 1480; ha facciata normanna, arricchita da un bel portale barocco e da un rosone centrale. Il suo interno è solenne e maestoso: tre navate delimitate da colonne marmoree con vari capitelli. Notevole il pavimento musivo, opera opera del monaco Pantaleone, raffigurante il grande Albero della Vita. Svariati motivi vi si alternano: scene bibliche, motivi cavallereschi del ciclo bretone e carolingio, figure mitologiche, i segni dello Zodiaco, le Stagioni, animali apocalittici, cene di caccia, dell’Inferno e del Paradiso. Secondo una tradizione, a tali immagini si ritiene si sia ispirato anche Dante nella sua Commedia. 

Notevole è anche la grande cripta sottostante, ricca di 42 colonne (secondo legenda locale, impossibile contarne il numero esatto) con antichissimi capitelli romani e bizantini. Adiacenti alla Basilica sorgono antichissimi palazzi ospitanti il Seminario ed il Museo Diocesano. Interessante, in stile bizantino la croce greca, è la chiesetta di S Pietro, al termine dell’omonima gradinata.
 
Imponente è la mole del Castello Aragonese (1485-98) munito di tre torrioni angolari e di un baluardo a sperone a picco sul mare. Dopo il restauro degli anni ’90 è sede di frequenti mostre d’arte e convegni. Nei dintorni della città sono visibili resti di mura messapiche. Verso Sud, superato il Colle della Minerva (forse a ricordo di un antico tempio dedicato alla Dea), sono visibili i resti della Torre del Serpe (presente nell’emblema della città), e dell’Abbazia di S. Nicola di Càsole, fondata dai monaci brasiliani intorno al 1100. Nei pressi della Baia delle Orte si trova anche una piccola miniera di bauxtite dal caratteristico colore rosso vivo. Suggestivo è il panorama della costa alta e rocciosa che porta alla cittadina termale di Santa Cesarea Terme.
 
Copyright 2015. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu